1242
Quae quondam infernas
Turris ducebat ad umbris
Nunc VENETUM auspiciis
Pandit ad astra viam
1767
Questa torre che un tempo
Conduceva alle ombre infernali.
Ora il Veneto, per sua autorità,
Apre come via verso gli astri.
In questi pochi versi è racchiusa l’intera storia della Specola di Padova, nata come la maggiore della due torri di difesa del castello della città – la Torlonga – risistemata nel 1242 da Ezzelino da Romano come prigione e sala di tortura dei suoi avversari, sede dal 1776 dell’antico Osservatorio astronomico dell’Università Pataviana, per decreto del Senato Veneziano, che venne ribadito da Napoleone Bonaparte nel 1806.
Ai nostri giorni la torre, con la sua ricca raccolta di strumenti originali, è divenuta sezione museale dell’Osservatorio astronomico.
Consiglio vivamente di soffermandosi ad ammirare gli affreschi e le collezioni conservate nelle diverse stanze e di non scoraggiarsi all’idea di dover affrontare 252 gradini per giunger al termine della visita: in cima alla scala sempre più stretta e ripida vi è infatti la cosiddetta “Sala dei ritratti”, dove sono raffigurati i più grandi astronomi e la Musa Urania. Da una porta in legno si può accedere alla terrazza, che gira tutto attorno al perimetro della torre, da cui i più persistenti potranno godere di una magnifica vista sulla città e sulla provincia, fino ai Colli Euganei.