Gentili Amici, sono lieta di dedicare il centesimo articolo del sito alla mostra vicentina sul Fragilismo, il nuovo movimento che , come dice Sotirios Papadoupolos, uno dei protagonisti, “si esprime attraverso una realtà artistica sorta sulla traccia di un percorso posto
sul comun denominatore della fragilità, della debolezza e sulle emozioni della vita”.
Mi sono dunque recata sul luogo, guidata e incuriosita da alcune notizie raccolte in internet, su riviste e quotidiani locali
Saliamo assieme le scale del bel palazzo antico, che ha ospitato l’evento
… per giungere nelle sale allestite con opere d’arte dei più vari generi: sculture, musiche, fotografie, ceramiche, abiti, luci……..
Ecco un assaggio dei lavori esposti
Ma cosa c’è di più fragile e impalpabile della luce?
Ecco allora degli stupefacenti ricami, generati da lampade che evocano forme di alberi o animali marini scomparsi o forse mai esistiti davvero
Ed ora, guidati dalla musica del compositore vietnamita Samuel Nguoc Quoi entriamo in un salone dove incontriamo un altro elemento protagonista di questa mostra: la ceramica – concreta e frangibile (piuttosto che fragile) nello stesso tempo -
Fragile. Non toccare
Dicono le scritte
Ma si tratta di un severo avvertimento o anche l’avviso fa parte di questo gioco friabile e intrigante?
Nelle mani raccolte a conca di questo putto – angelo, vate, o forse l’Artista stesso – acqua azzurra e specchiante.
Un invito al visitatore , alle persone che non hanno paura di guardarsi dentro e di vedere le proprie fragilità?
Forse…
Chiudiamo questo magico cerchio con un’opera situata all’ingresso, o forse all’uscita da questo
labirinto danzante
di forme, colori, suoni e sensazioni
Felicitatis occasionem ne tibi neges…
Non negarti alcuna occasione di felicità
Vale, amice et ride, si sapis…