In attesa di Nabucco …

 

 

Prossimi all’anno verdiano, in attesa della prima di NABUCCO

al Teatro Verdi di Padova ….


VERDI: cenni biografici fino al debutto dell’opera Nabuccodonosor

Nasce il10/10/1813 

 

Muore il 27/1  1901

Le Roncole (PR) presso Busseto 

 

 

Milano

La famiglia è di umili origini: il padre Carlo era oste; la madre, Luigia Uttini, filatrice Le origini modeste entreranno a far parte del “mito” verdiano, che il compositore stesso enfatizzò, assieme alla sua formazione da autodidatta
Viene indirizzato allo studio della musica gratuitamente dall’organista del paese e poi protetto e finanziato da Antonio Barezzi, commerciante musicofilo
Frequenta la ricca biblioteca dei Gesuiti di Busseto
1828 Prima esecuzione pubblica di un suo pezzo musicale
1832 Si stabilisce a Milano. 

Non viene ammesso al conservatorio; continua a prendere lezioni private

1839 Dopo quattro anni di lavoro, viene rappresentata la sua prima opera alla Scala: Oberto, conte di San Bonifacio Discreto successo
1840 Al teatro La Scala viene rappresentata la sua seconda opera, Un giorno di regno Completo insuccesso
1837 – 1840 Muoiono i due figli e la moglie Verdi è colto da crisi depressive
1840 Nonostante l’insuccesso di Un giorno di regno, Merelli, impresario della Scala, proprone a Verdi di musicare il libretto di Solera Nabuccodonosor Verdi in un primo momento rifiuta l’incarico. Sembra deciso ad abbandonare il mondo della musica
9 marzo 1842 Debutto del Nabucco al Teatro la Scala Enorme successo
Con quest’opera inizia la folgorante carriera verdiana

 

NABUCCO(DONOSOR)

Terza opera di Verdi composta su commissione di Bartolomeo Merelli, impresario della Scala, dedicato (com’era prassi ai quei tempi) alla Serenissima Arciduchessa Adelaide d’Austria

Dramma Lirico

in quattro parti

di Temistocle Solera

da rappresentarsi

nell’I.R. Teatro alla Scala

il carnevale del 1842

 

Personaggi

  • Nabuccodonosor – Baritono, re di Babilonia
  • Ismaele – Tenore, nipote di Sedecia re di Gerusalemme
  • Zaccaria – Basso, gran pontefice degli Ebrei
  • Abigaille – Soprano, schiava creduta figlia primogenita di Nabuccodonosor (nella prima il ruolo fu affidato a Giuseppina Strepponi, seconda moglie di Verdi)
  • Fenena – Soprano, figlia di Nabuccodonosor
  • Abdallo – Tenore, vecchio ufficiale del re di Babilonia
  • Anna – Soprano, sorella di Zaccaria
  • Soldati babilonesi, soldati ebrei, Leviti, vergini ebree, donne babilonesi, Magi, grandi del regno di Babilonia, popolo (coro)
  • Nella prima parte la scena fingesi in Gerusalemme, nelle altre in Babilonia

La prima rappresentazione ebbe esito trionfale.

Seguirono nel medesimo anno 75 repliche alla Scala di Milano

Fonte di Solera: la Bibbia.

Il dramma fa riferimento agli avvenimenti del 587 – 586 a. C., quando il regno di Giuda fu invaso dal re babilonese Nabucodonosor. Il tempio di Gerusalemme fu saccheggiato e gli Ebrei vinti furono deportati in Babilonia, dove rimasero prigionieri per circa cinquant’anni.

Sono personaggi originali di Solera, che non hanno riscontro nella narrazione biblica

  • Abigaille
  • Fenena
  • Ismaele

 

TRAMA

PARTE PRIMA – Gerusalemme

Così ha detto il Signore:

«Ecco, io do questa città in mano del re

di Babilonia, egli l’arderà col fuoco.

Geremia XXXI

Focus musicale
Sinfonia La sinfonia, composta a quanto sembra su suggerimento del suocero e mentore di Verdi, Giovanni Barezzi, pochi giorni prima che l’opera andasse in scena, pur con delle novità, ricalca il modello delle sinfonie d’opera rossiniane in due tempi, con una prima parte lenta e una seconda più veloce, seguita da una stretta finale. 

Appaiono le citazioni del tema del «Maledetto» e di «Va’ pensiero». Da Nabucco, La Fenice prima dell’Opera 2008 8

Finale Tremin gl’insani – del mio furore… / vittime tutti – cadranno omai! / In mar di sangue – fra pianti e lai / l’empia Sïonne – scorrer dovrà! (Andante Si magg. )  

Si tratta di un grande concertato in cui tutti i personaggi cantano a parte strofe di quinari doppi. Verdi caratterizza musicalmente in modo distinto ogni personaggio. Primeggia fra i ruoli maschili Nabuccodonosor, che intona una melodia dal profilo ritmico e melodico angoloso, vibrante d’ira e di furore contenuto.

Abigaille non è da meno del padre e sfoga la sua ira nei confronti della rivale con salti di tredicesima, note in sforzando, rapide volatine e una raffica di sedicesimi puntati. Nabucco e Abigaille si stagliano distintamente fra le altre voci, intonando entrambi melodie infarcite di artifici melodici e dal profilo ritmico minaccioso.

La stretta conclusiva (Presto –, Re magg.)  è un brano chiassoso. Il tema principale della cabaletta, esposto prima da Nabucco e poi ripreso dal coro, è adeguato alla situazione di estrema concitazione di tutti i personaggi, tuttavia la ripetizione integrale della cabaletta finisce per dare un senso di prolissità, reso ancora più forte dalle insistenti cadenze perfette del Più presto che segue la seconda ripetizione. Da Nabucco, La Fenice prima dell’Opera 2008 8

Nabucco, re dell’Assiria invade Israele, ma il gran pontefice Zaccaria invita gli Ebrei a non disperare, perché ha in ostaggio la figlia del re, Fenena. Zaccaria affida la principessa a Ismaele, nipote di Sedecia, re di Gerusalemme, il quale riconosce in Fenena la fanciulla che l’ha salvato dalla prigione al tempo della sua missione di ambasciatore a Babilonia. Per gratitudine e segretamente innamorato di lei, decide di salvarla.

Irrompe nel tempio Abigaille – una schiava ambiziosa ritenuta la figlia primogenita di Nabucco – anch’essa innamorata di Ismaele. La donna propone a Ismaele la salvezza degli Ebrei in cambio del suo amore. Ismaele rifiuta.

Zaccaria minaccia Nabucco che, arrivato sulla soglia del tempio, vuole essere adorato come un dio dagli Ebrei, di uccidere Fenena, ma Ismaele la salva, attirando su di sé l’ira del suo popolo, che lo accusa di tradimento.

Nabucco fa saccheggiare il tempio, mentre Abigaille giura di vendicarsi del rifiuto di Ismaele sterminando il suo popolo.

 

PARTE SECONDA – L’Empio

Ecco!… il turbo

del Signore è uscito fuori;

cadrà sul capo dell’empio.

Geremia XXX

Focus musicale
n. 5. «Scena ed Aria Abigaille» Dopo la fragorosa conclusione della parte prima, la seconda ha inizio con un brano solistico della primadonna (n. 5. «Scena ed Aria Abigaille»). La principessa assira ha qui finalmente la scena tutta per sé e può dispiegare il suo complesso carattere musicale. Il numero è preceduto da una breve introduzione orchestrale; dopo il triplice unisono, che nel teatro d’opera italiana precede spesso l’ingresso in scena dei personaggi regali (come i tre colpi di mazza con cui gli araldi annunciavano l’entrata dei monarchi), un motivo di semicrome degli archi raffigura in maniera icastica Abigaille intenta, dietro le quinte, a cercare il foglio che prova la sua nascita servile. Da Nabucco, La Fenice prima dell’Opera 2008 8
“Preludio” alla scena di follia: 

il re assiro è colpito dal fulmine divino

Non appena Nabucco ripete di essere lui l’unico dio da adorare, un fulmine lo colpisce, mentre un movimento cromatico discendente dell’orchestra simile a un glissando, in fortissimo, mima il deflagrare della folgore e lo sprofondare del re nella pazzia. Da Nabucco, La Fenice prima dell’Opera 2008 8

 

Abigaille scopre da un documento di essere una schiava. Quando riceve la notizia che Fenena, nominata reggente dal padre, ha dato l’ordine di liberare tutti gli ebrei, decide di impossessarsi del trono.

Zaccaria, prigioniero degli Assiri, prega Iddio di rivelare il suo volere attraverso le sue labbra.

Ismaele viene assolto dall’accusa di tradimento, perché Fenena, come rivela Anna, sorella di Zaccaria, si è convertita alla Legge.

Poiché si è sparsa la voce che Nabucco sia morto, Abigaille irrompe in scena con il suo seguito pretendendo la corona. La notizia è, però, falsa. Il re entra, infatti, in scena proclamandosi unico dio e minacciando di morte Zaccaria e gli ebrei se non si piegheranno al suo volere. Subito dopo il Dio degli Ebrei scaglia un fulmine sul suo capo, la corona cade al suolo e il re comincia a manifestare segni di follia. La corona viene immediatamente raccolta da Abigaille.

 

PARTE TERZA – La profezia

Le fiere dei deserti avranno in Babilonia

la loro stanza insieme coi gufi,

e l’ulule vi dimoreranno.

Geremia LI

Focus musicale
Scena prima Mentre il sipario è ancora abbassato, la banda esegue la marcia regale che aveva accompagnato l’entrata di Nabucco nel tempio di Gerusalemme (Parte I). La scena è infatti in qualche modo speculare: Abigaille è seduta sul trono, circondata dai sacerdoti e dai grandi del regno; alle sue spalle si scorge la statua di Belo con il Gran Sacerdote e il popolo. Da Nabucco, La Fenice prima dell’Opera 2008 8
Va pensiero La prassi di eseguire il «Va pensiero» (n. 11. «Coro e Profezia») come brano isolato fa spesso dimenticare che, per quanto si tratti di un gioiello compositivo, esso tuttavia è stato concepito per un preciso contesto drammatico. Come ci ricorda la breve introduzione orchestrale (Largo –, Fa magg. , con i suoi gruppi di tre accordi ribattuti (simbolo di regalità) e il ritmo anapestico (simbolo della morte in tutto il teatro verdiano), gli ebrei sono in attesa di essere giustiziati. La loro non è solo una nostalgia della patria perduta, bensì anche e soprattutto un addio alla vita. Da Nabucco, La Fenice prima dell’Opera 2008 8 

Ricordando ai Lettori che l’impresario Merelli propose a V. il libretto di Solera dopo il fiasco di Un giorno di regno, riportiamo la testimonianza del compositore stesso sul fascino che questi versi esercitarono su di lui.

“Mi rincasai e, con un gesto quasi violento, gettai il manoscritto sul tavolo. Il fascicolo cadendo sul tavolo stesso si era aperto: senza sapere come, i miei occhi fissarono la pagina che stava a me innanzi, e mi si affaccia questo verso:

Va pensiero, sull’ali dorate.

Scorro i versi seguenti e ne ricevo una grande impressione, tanto più che erano quasi una parafrasi della Bibbia, della cui lettura mi dilettavo sempre.

Leggo un brano, ne leggo due: poi mi fermo nel proposito di non scrivere, faccio forza a me stesso. Chiudo il fascicoli e me ne vado a letto, ma Nabucco mi trottava per il capo, il sonno non veniva. Mi alzo e leggo il libretto, non una volta, ma due, tre, tanto che al mattino si può dire ch’io sapeva a memoria tutto quanto il libretto di Solera.

 

Abigaille ha ormai spodestato Nabucco, al quale impone di porre il sigillo sulla condanna a morte degli Ebrei. Il sovrano implora pietà per la figlia, ma Abigaille, implacabile, dopo aver distrutto la pergamena che documenta la sua origine schiavile, lo fa arrestare. Sulle sponde dell’Eufrate gli ebrei cantano la loro nostalgia per la patria lontana, ma Zaccaria li incita a non piangere e profetizza una dura punizione per il loro nemico: il Leone di Giuda sconfiggerà gli assiri e distruggerà Babilonia.

 

PARTE QUARTA – L’idolo infranto

Bel è confuso; i suoi idoli

sono rotti in pezzi.

Geremia XLVIII

Focus musicale
Preludio Come le prime tre, anche l’ultima parte dell’opera è preceduta da un preludio strumentale, concepito stavolta in maniera analoga a quello della prima, con una serie di reminiscenze dei temi dell’opera. La situazione drammatica è invece simmetrica a quella dell’inizio della parte seconda, e presenta il personaggio intento a riflettere sul proprio destino (n. 12. «Scena ed Aria di Nabucco»); lì si trattava di Abigaille, che cercava le prove della propria origine servile, qui invece è Nabucco, ancora con la mente offuscata, che ricorda frammenti del proprio passato. Il preludio è formato infatti da temi legati in vario modo alla figura del re. Da Nabucco, La Fenice prima dell’Opera 2008 8
All’epoca in cui fu composto Nabucco era prassi comune che le opere terminassero con un’aria della primadonna, detta comunemente rondò. Verdi ha seguito questa usanza, scrivendo una delle pagine più belle dell’intera opera, che tuttavia negli anni successivi fu spesso omessa, per chiudere con l’inno di lode a Jeovha. L’aria (Adagio – , mi) viene accompagnata da arpa (simbolo che Abigaille morente ha riacquistato lo stato di femminilità verginale), corno inglese, violoncello solo, un contrabbasso e sporadici interventi dei legni. Colei che finora aveva sgominato i suoi oppositori a suon di virtuosismi vocali appare qui trasfigurata. Abigaille, che chiede perdono a Jeovha per i suoi delitti, canta ora una melodia spezzata, come Nabucco alla fine della parte seconda e nel duetto della parte terza, tutta intrisa di sospiranti seconde minori discendenti; un’aria quasi senza note acute e ampi salti melodici, impostata prevalentemente nel caldo registro medio-basso. Da Nabucco, La Fenice prima dell’Opera 2008 8

 

Nabucco, svegliatosi di soprassalto da un incubo vede la figlia in catene e gli Ebrei portati al supplizio. Disperato invoca il dio di Giuda. Come in risposta alla sua preghiera, sopraggiunge, alla testa di un manipolo di soldati, il fedele ufficiale Abdallo, che gli restituisce la spada.

Mentre viene portata al martirio, Zaccaria consola Fenena annunciando le gioie celesti di cui ben presto godrà.

Alla testa delle sue truppe arriva Nabucco, che ordina di infrangere la statua di Belo. Miracolosamente, «l’idolo cade infranto da sé». Nabucco concede la libertà agli ebrei e annunzia che Abigaille si è avvelenata. Mentre Ebrei ed Assiri, s’inginocchiano invocando l’unico dio, entra Abigaille sorretta da due guerrieri: la donna confessa la sua colpa e invoca il perdono degli uomini e di Dio prima di spirare. Zaccaria rivolge a Nabucco l’ultima profezia: «Servendo a Jehova sarai de’ regi il re!».

 

L’orchestra

2 Flauti (anche ottavini)

2 Oboi

Corno inglese

2 Clarinetti

2 Fagotti

2 Arpe

Violini I

Violini II

Viole

Violoncelli

Contrabbassi

4 Corni

2 Trombe

3 Tromboni

Cimbasso

Timpani

Grancassa

Piatti

Tamburino

Triangolo

Tamburello

Tam-tam

Banda

Sul palco

 

 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

J. BUDDEN, Le opere di Verdi. Da Oberto a Rigoletto, I vol., Torino 1985

L. BALDACCI (a cura di) Tutti i libretti di Verdi, Milano 1975

Le note musicali – con qualche ritocco e integrazione – sono tratte da:

Nabucco, La Fenice prima dell’Opera 2008 8. Supplemento a «La Fenice. Notiziario di informazione musicale culturale e avvenimenti culturali della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia»


N. B. Le citazioni bibliche di Solera all’inizio di ciascuna parte contengono spesso errori e imprecisioni

 

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