STEFANO BENNI, Achille piè veloce

Sei ben sicuro, caro lettore, di sapere il tuo nome?

©Daniela Mazzon Systema

Rimani pure là dove sei, con la mano appoggiata all’interruttore e pronuncia il tuo nome ad alta voce, come l’avevi detto un attimo fa, quando la lampadina era accesa.

Se hai appena un attimo di tentennamento, se incontri anche il minimo inciampo nell’articolarlo, lascia perdere.

Desisti.

Non sei pronto per l’incontro con Achille.

Me se vuoi conoscerlo, per una tua scelta deliberata, allora mettiti al seguito di Ulisse Isolani, attraversa la città con lui, dopo essere stato accolto nel ventre del brucodrago, strano animale che ingoia e vomita, a intermittenza, gli umani raccolti sui marciapiedi, e scendi là dove c’è un severo palazzo ottocentesco.

Suona il campanello; verrà ad aprirti la madre, Marina Pelagi, occhioazzurro, bellezza disfatta dalle terribili vicende familiari e dall’oscura e ripugnante malattia del figlio.

Achille è, infatti, un essere mostruoso, destinato a vita breve, da una grave patologia.

Ancora peggio.

Il medico curante, Paride Dardani, in combutta col fratello di Achille, Febo, ha intenzione di internarlo al più presto in una clinica: la fondazione CREPA (Credito Patrio) ha messo gli occhi sull’appartamento dei Pelagi: ha fretta; e non vuole attendere il naturale decorso della malattia.

Del resto sono in gioco denaro e potere: non saranno di certo un ragazzo gravemente malato e una donna, la madre, a fermarli.

Se Achille resiste, c’è il Medèn, il nulla, fenobarbitolo allo stato puro.

Un medicinale che si dà nelle emergenze.

E non è forse un’emergenza, questa?

Lo stato ha bisogno di un governo forte e loro, i loggisti della CREPA, lo possono dare.

La sede centrale, in cui già si riuniscono per prendere le decisioni necessarie, è là nell’antico palazzo.

Ora però non vogliono presenze scomode, per cui, dopo qualche trattativa fallita, hanno deciso di cancellare una volta per sempre quel piccolo sgorbio in sedia a rotelle.

Achille ha capito, anzi lo sa.

Ma prima di morire vuole far sentire la sua voce al di fuori.

Trova il modo di mettersi in contatto con Ulisse, scrittore e lettore di scrittodattili. Tra i due si stringe una fortissima amicizia.

Nel gioco entrerà anche la fidanzata di Ulisse, Pilar Maria Penelope, bellissima, sensuale, straniera.

Il romanzo si snoda così tra battaglie, agguati, sconfitte e vittorie di cui sono protagonisti  personaggi dai nomi di dèi ed eroi, di cui portano una traccia, una scintilla, a segnare la via che ci unisce col nostro passato, così lontano, così presente.

©Daniela Mazzon Systema

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