Musica e astronomia

VINCENZO GALILEI


‘La musica è stata dagli antichi annoverata tra le arte che sono dette liberali, cioè degne dell’uomo libero e meritatamente presso i Greci, maestri e inventori di essa (come di quasi tutte le altre scienze) fu sempre molto stimata.

I migliori legislatori comandarono che venisse insegnata – non solo come dilettevole alla vita, ma come utile alla virtù – a coloro che erano nati per la perfezione e l’umana beatitudine, che è il fine della città.

Ma, insieme con il comando, nel corso dei secoli i Greci persero la musica e le altre dottrine

Daniela Mazzon Systema

ancora.

I Romani ebbero di essa cognizione, poiché la presero dai Greci, ma esercitarono principalmente la parte attinente i teatri tragico e comico, senza apprezzare molto la parte speculativa. Poiché si occuparono molto di guerre, ebbero poco tempo per la musica e la dimenticarono facilmente.

In Italia  si era persa ogni cognizione di questa dottrina, a causa delle continue inondazioni di barbari, e gli Italiani, come tutti gli uomini che sono presi dal grave letargo dell’ignoranza, vivevano senza alcun desiderio di sapere’.

VINCENZO GALILEI, Dialogo della musica antica e della moderna, Firenze 1581

Nato nel 1520 a Santa Maria a Monte, morto a Firenze il 2 luglio 1591, il compositore e teorico Vincenzo Galilei fu una delle personalità di spicco del tardo Rinascimento musicale. Fu padre dell’astronomo Galileo Galilei e del liutaio Michelangelo Galilei


GALILEO GALILEI

La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri sono triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto’.

GALILEO GALILEI, Il Saggiatore cap. VI, in Opere di Galileo, Ricciardi Editore 1953

L’opera, il cui intero titolo è Il Saggiatore, nel quale con bilancia squisita e giusta si ponderano le cose contenute nella libra fu pubblicato a Roma nel 1623 con la dedica a papa Urbano VIII. Galileo Galilei, nato a Pisa i l 15 febbraio 1564, morto ad Arcetri l’8 gennaio 1642, è il padre della scienza moderna. Fu condannato come eretico dalla Chiesa cattolica e costretto ad abiurare il 22 giugno 1633. Sempre per imposizione della Chiesa, visse il resto della vita in isolamento nella sua villa di Arcetri, in cui morì


©Daniela Mazzon Systema

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