L’idillio di Sigfrido

 

Gentili Visitatori, in occasione del concerto

dell’Orchestra di Padova e del Veneto

diretto da Sascha Goetzel

in programma il 31 gennaio 2013 presso

l’auditorium del Conservatorio di musica Cesare Pollini di Padova,

Vi presento un breve appunto su uno dei brani in programma


l’Idillio di Sigfrido

 

Prima esecuzione, Tribschen, Natale 1870

Una piccola orchestra, preparata di nascosto a Lucerna da Hans Richter (che nel 1876 verrà scelto da Wagner stesso come direttore della prima rappresentazione del ciclo completo dell’Anello del Nibelungo al Festival di Bayreuth) appare di sorpresa sulle scale di casa.

La dirige Wagner in persona.

È il suo omaggio alla sua seconda moglie, che quel giorno compie gli anni.

Da pochi mesi il compositore aveva sposato Cosima, figlia illegittima di Franz Liszt, anch’essa, come il padre, musicista e grande virtuosa di pianoforte.

La relazione fra i due era cominciata molti anni prima, probabilmente il 14 giugno 1864, quando Cosima, era arrivata improvvisamente, da sola a Starnberg, dove Wagner l’attendeva.

Ora finalmente il marito, il celebre direttore d’orchestra Hans Bülow, le aveva concesso il divorzio e i due avevano potuto regolarizzare la loro posizione.

Con Richard Cosima aveva avuto già due figlie: Isolda, nata il 10 aprile 1865 ed Eva, nata il 17 febbraio 1867.

Nel giugno 1870 era venuto alla luce anche il tanto atteso erede maschio, Sigfrid, detto Fidi.

L’idillio, ideato da Wagner sei anni prima, al tempo della prima visita di Cosima, col passare del tempo, aveva mutato l’originaria forma di quartetto, diventando un poema sinfonico. Si era arricchito del canto della valchiria Brunilde e di “altre cose indicibili, che riempiono l’aria di misteriosi abbandoni, velati rimpianti, carezzevoli sfumature, che nascono dal ritornare del suono su se stesso nel giro del morbido canto, dal riprendersi e rilasciarsi accorato delle melodie”.

L’organico è ristretto, perché si tratta di un “idillio” e perché destinato a un’esecuzione domestica: legni, ossia, flauto, oboe, clarinetti, fagotto, corni; archi, violini, viola, violoncello e contrabbasso. A sottolineare il momento culminante dell’Idillio, c’è un intervento della tromba di appena 13 battute.

Nonostante la brevità del componimento e la sua forma strumentale, Wagner usa la medesima tecnica compositiva che appare nei suoi drammi maggiori: l’autore adopera dei Leitmotive (il “motivo della purezza” e i “motivi del mondo”) già usati nella Valchiria per il duetto d’amore di Brunilde e Sigfrido.

Fra gli ospiti invitati ad assistere a questa magica esecuzione, vi fu anche Friedrich Nietzsche, il quale si era recato a Tribschen per la prima volta pochi mesi prima.

Bibliografia di riferimento e citazioni

G. PANNAIN, Richard Wagner, Vita di un artista, Milano 1964

 

Fra le edizioni storiche, dell’Idillio consiglio quella di Sergiu Celibidache che conduce la Münchner Philharmoniker

http://www.youtube.com/watch?v=891JUSQplzU

Su Sacha Goetzel, potete consultare

http://opvorchestra.it/musicisti/sascha-goetzel/


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